Siamo seduti su una miniera d'oro: la cultura. Non lo sapevamo?

Nei giorni scorsi il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha ufficializzato i dati dell'afflusso dei visitatori ai musei italiani nell'anno 2016. Sono stati ben 44.446.573. Solo nel 2013 furono 38.424.587.

6 milioni di visitatori in più in un triennio vogliono dire un incremento del 15% a cui è corrisposto anche un aumento degli incassi di circa 45 milioni di euro. Numeri importanti equamente distribuiti tra visitatori ai siti archeologici e ai musei autonomi.

 

Brescia città è parte integrante di questo panorama con un incremento percentuale di visitatori oltre la media nazionale. Dal Corriere della Sera: 202.000 visitatori nel 2016, oltre il 20% di incremento rispetto al 2015. Quasi il doppio rispetto al 2013. Risultati certamente dovuti alla lungimiranza delle scelte programmatiche della giunta del sindaco Emilio Del Bono e dell'assessore Castelletti che hanno puntato sulla valorizzazione del patrimonio bresciano più che sulle grandi mostre di richiamo. Il panorama mostra anche una sostenibilità economica delle scelte.

Le premesse per consolidare a Brescia e in Italia questa importante inversione di tendenza ci sono tutte: sembrerebbe finalmente chiaro che con la cultura si può migliorare la società anche con importanti riscontri economici dando lavoro a molta gente. 

 

C'è ancora molto da fare, evidentemente.

Partendo anche dai patrimoni locali. Ad esempio, nella mia comunità di Rovato sono almeno 5 anni che sento dire che ci sarebbero le premesse per aprire una pinacoteca in cui esporre il patrimonio artistico comunale e trovare collocazione per l'importante archivio storico. Non solo non si è visto ancora nulla ma, a ogni piè sospinto, vi sono critiche assurde da parte di alcuni amministratori sull'importante recupero dell'edificio storico oggi adibito a Biblioteca Comunale aperto a fine 2010 dopo anni di impegno dell'allora assessore Musati e invidiatoci da tutta la Provincia. A livello nazionale ci sono gioielli che meriterebbero nuovo slancio. L'amico Roberto Mignogna mi parla sempre con entusiasmo dell'incredibile patrimonio museale di Taranto. Qualcosa si intravede anche lì, visto che a Luglio so essere stato inaugurato un nuovo allestimento al II piano del Museo Nazionale Archeologico.

Il 2017 parte con ottime premesse. Che gli amministratori a tutti i livelli istituzionali lavorino per non disattenderle.

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