"Porte Franche 2". Noi prendiamo posizione con una mozione

Il nostro gruppo consigliare insieme a quello di Rovato Civica ha protocollato ieri 18 aprile una mozione consigliare con la quale viene chiesto al Sindaco e alla giunta rovatesi di esprimersi ufficialmente e contrariamente al progetto cosiddetto "Porte Franche 2".

Il comunicato del circolo del PD rovatese lo trovate qui.

Il 29 Maggio i cittadini di Erbusco saranno chiamati a esprimere il loro parere nell'ambito di una consultazione popolare a cui i cittadini di Rovato non potranno partecipare.

 

D'altro canto è venuto in mente a qualcuno, che il gravame ambientale, viabilistico e le conseguenze sul commercio di vicinato saranno anche se non soprattutto un problema per Rovato?

O aspettiamo che i buoi siano fuori dalla stalla come accadde all'epoca della costruzione dell'attuale insediamento? Vi ricordate le scenate dell'allora amministrazione Manenti al momento dell'allaccio alle fognature rovatesi, a decisioni però già prese?

 

Come è compatibile un insediamento di questo tipo con gli intenti alla base del Piano Territoriale d'Area della Franciacorta pensato dai sindaci?

 

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Commenti: 2
  • #1

    marco (venerdì, 27 maggio 2016 13:17)


    Buongiorno, le scrivo a seguito delle considerazioni che avete espresso in merito al possibile insediamento le PF2.
    Più precisamente sul passaggio in cui scrivete: “la presenza di attività commerciali di notevoli dimensioni ulteriori rispetto a quelle già insediate nel comparto Bonomelli metterebbe seriamente a rischio la sopravvivenza delle
    attività commerciali presenti nel territorio comunale di Rovato, come da indicatori
    evidenziati da anni dalle associazioni di categoria”.
    Premetto che ho una profonda stima di voi e dei commercianti che negli anni hanno trovato il coraggio di andare avanti superando crisi ed accettando nuove sfide (non ultima la vendita on line). Mi creda, sono rattristato e preoccupato quanto voi per la progressiva desertificazione commerciale del nostro centro storico (basti percorrere via Castello), tuttavia ritengo che continuare a vedere la grande distribuzione come diretto concorrente del piccolo negozio di paese, oltre ad essere anacronistico, non sia del tutto corretto. Provo a spiegarmi meglio: il negozio di paese nel corso degli anni si è evoluto e non potendo competere con i prezzi della grande distribuzione, ha iniziato a proporre o prodotti di eccellenza, o prodotti di nicchia. Proprio per questo motivo, paradossalmente, pur essendo collocato nel centro urbano, non può trarre profitto con il solo bacino d’ utenza del centro stesso. Dal mio punto di vista c’ è bisogno di un deciso cambio di rotta, ovvero è giunto il momento di “sfruttare” la grande distribuzione come un’ enorme vetrina, realizzando “stand” o spazi ad oc gestiti direttamente dai commercianti locali, creando così una sorta di negozio permanente “made in Rovato” ( i vari commercianti si alternano proponendo di volta in volta i propri prodotti). Non dimentichiamo che i frequentatori dei c.c non sono solo della zona, ma arriverebbero da Brescia, da Iseo, da Sale Marasino, insomma da posti in cui nemmeno sanno che a Rovato c’è un centro storico bello e ricco di negozi interessanti. Certo ci vuol coraggio, ma secondo me i nostri commercianti ne hanno e tanto. Bisognerebbe provare a chiedere spazi a costi agevolati ai vari centri e provare (vedo che c’è gente che arriva dal piemonte, e da ogni dove per fare una sorta di mercatino, non capisco perché i nostri non facciano sistema…).
    Ora non la tedio oltre e la ringrazio per suo il tempo (per me aver de localizzato il mercato, visto ad anni di distanza, è stato un errore e ha contribuito a far perdere alla gente l’ abitudine di frequentare il centro storico).

  • #2

    Angelo Bergomi (venerdì, 27 maggio 2016 18:53)

    Gentile Marco, la ringrazio di cuore per aver usato lo strumento del mio blog per estendere a me e a tutti i lettori una riflessione rimanendo nel merito della questione e con modi pacati e costruttivi. Ha ragione lei quando dice che la questione del commercio va vista non solo e non più entro i confini comunali ma con una visione d'insieme. E, aggiungerei, lo stesso vale per il turismo.
    La proposta dei nostri territori deve avere quelle caratteristiche di attrattività che solo un sistema attrezzato è in grado di dare. Lo sforzo di elaborare un Piano Territoriale d'Area della Franciacorta con degli accordi di programma coordinati tra le varie municipalità ha l'ambizione di raggiungere questi fini di valorizzazione del tessuto sociale, economico, paesaggistico e storico.
    E' per questo motivo che riteniamo che scelte urbanistiche dai notevoli impatti ambientali, viabilistici ed economici dovrebbero essere inserite in contesti analitici ben più condivisi. Converrà con me che l'impatto ambientale di un grande afflusso di autoveicoli in un grande centro commerciale non segue i confini amministrativi che separano i Comuni, tanto per fare un esempio banale. D'altro canto condivido la sua riflessione sulla sfida che ha di fronte il commercio di vicinato, indipendentemente dalla realizzazione di questo nuovo centro commerciale: la sfida della qualità.
    Sull'aiuto allo stesso pensi che nel mio programma elettorale per le elezioni comunali dell'anno scorso avevo proposto anche il tentativo delle aperture stagionali di negozi attualmente sfitti con particolare attenzione alle proposte merceologiche da insediare.
    Sul mercato del lunedì le assicuro che in svariate occasioni venne analizzata con dati oggettivi la situazione dello stesso. Stante le dimensioni dei banchi, ingranditisi negli anni, la collocazione nella sede originaria di Piazza Cavour e limitrofi è risultata impossibile, a meno di trovare delle soluzioni logistiche da condividere con gli ambulanti stessi. Chiudo il ragionamento con un rimando alla sua riflessione sulla qualità del commercio: l'applicazione di regole serie anche sul mercato merceologico del lunedì potrebbe rilanciarne le sorti con l'indotto che questo ne comporta. E' un insulto agli operatori onesti vedere alcuni ambulanti che espongono merce usata senza l'indicazione della natura della stessa creando concorrenza sleale.
    Come vede c'è ancora molto da fare.
    In ogni caso, se le capitasse, di questo e altri argomenti discuteremo in una assemblea pubblica VEN 03/06/2016 alle ore 20.30 presso la sala civica del FORO BOARIO.
    La ringrazio davvero molto per il suo intervento sul sito, e la sprono a sentirsi libero di scriverne altri anche su altri argomenti.
    Angelo Bergomi

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