Il brutale omicidio di Emmanuel Chidi Namdi di soli 36 anni avvenuto a Fermo due giorni fa, ci deve far indignare tutti.
Il ragazzo era scappato con la compagna Chinyery di soli 24 anni dagli efferati assassini di Boko Haram, terroristi attivi nel Nord della Nigeria, che in un assalto a una Chiesa avevano ucciso i genitori della coppia e una figlioletta.
Ha trovato la morte per mano di un razzista violento, già attenzionato dalla giustizia per atti di violenza. Non un ultras, un razzista.
La "colpa" di Emmanuel, secondo le prime ricostruzioni? Aver difeso la compagna da un insulto razzista: "scimmia" sarebbe stato l'epiteto usato per rivolgersi a Chinyery.
Io non ci sto. L'Italia non è quella rappresentata da questo assassino. Non è quella che a Fermo, teatro dell'omicidio, mette le bombe davanti alle Chiese delle parrocchie attive nell'aiuto di persone con disagio e di immigrati.
E diciamolo senza paura: il razzismo non può trovare casa in un Paese come il nostro che contro la dittatura fascista, la stessa delle leggi razziali del 1938, si sollevò con la stagione di libertà della Resistenza.
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Roberto (venerdì, 08 luglio 2016 14:27)
se, con abitudini, culture e comportamenti sconosciuti , non è normale che questo si traduca nella voglia di aggredire l'altro fisicamente . Sta accadendo quello che accade tutte le estati : gli incendi .Non è normale che proliferino gli incendiari ,che poi fuggono quando l'incendio diventa incontrollabile.
Perché è proprio questo il pericolo : che non si riesca più a controllare l'incendio. E che poi a spegnere l'incendio vengano chiamati proprio quelli che li hanno appiccati.
Angelo Bergomi (venerdì, 08 luglio 2016 14:31)
Intelligente paragone quello che fa, Roberto.