Ndrangheta, voto di scambio in Lombardia. A Brescia non dimentichiamo!

Dalla stampa apprendo la notizia delle pesantissime condanne in primo grado emesse dall'ottava sezione del tribunale di Milano per il presunto "patto di scambio politico mafioso" tra politica e clan calabresi.

Dall'articolo di Sandro De Riccardis di Repubblica si legge che tra le condanne più dure vi è quella a 13 anni e mezzo per Domenico Zambetti, ex assessore regionale lombardo alla casa. Secondo l'inchiesta Zambetti avrebbe pagato duecentomila euro per un pacchetto di quattromila voti alle elezioni regionali del 2010. La sentenza, da quanto riporta il Corriere, avrebbe riconosciuto il concorso esterno in associazione mafiosa, assieme ai reati di corruzione e voto di scambio con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni a pena espiata. Siamo solo al primo grado di giudizio e si deve essere garantisti ma una sentenza seppur di primo grado ora c'è.

 

Perchè ne parlo da queste pagine? Perchè del signor Zambetti abbiamo un ricordo nitidissimo nel bresciano. Era il 2004, la Provincia di Brescia a guida centrodestra aveva spedito in Regione Lombardia la bozza di Piano Cave Provinciale e, come previsto dalla Legge Regionale che norma il settore, spettava alla Regione approvare il piano con al più "modifiche di mero dettaglio". Zambetti era al tempo Presidente della Commissione Regionale Sesta Ambiente e Protezione Civile. Essa aveva il compito di vagliare la proposta della Provincia prima del passaggio in aula del Piano. Le proteste delle amministrazioni comunali locali, del mondo ambientalista e delle comunità per un piano abnorme nei quantitativi provocò una serie di audizioni e i successivi passaggi in commissione. Ricordo come fosse oggi una seduta della commissione sesta ove almeno 50 persone provenienti da tutta la provincia (compresa una delegazione rovatese da me promossa) assistette al tentativo di Zambetti di non farci presenziare ai lavori. Troppo imbarazzante che dei semplici cittadini vedessero come veniva affrontata la discussione sull'individuazione di cave devastanti sul loro territorio? Alla fine dovette cedere lui: sotto i nostri occhi si manifestò il penoso spettacolo di consiglieri regionali di centrodestra (compresi alcuni bresciani!) che non sapevano dove fossero collocati i bacini su cui essi stavano decidendo. E le sedute successive della commissione furono anche peggio.

 

Alla luce delle notizie di cronaca giudiziaria di oggi la mente di tutti noi che, all'epoca, consumammo le ferie del lavoro per evidenziare il dissenso delle nostre comunità, è andata a quei giorni e a quegli amici che erano con noi in quella battaglia e oggi non ci sono più. E a quegli anni di gestione politica della Regione Lombardia che le nostre comunità hanno provato sulla loro pelle. 

Riporto una chicca, un documento di quei tempi che fa parte del mio "archivio": si tratta del verbale dell'audizione delle comunità locali tenutosi in data 14/01/2004 presso la commissione regionale Sesta, diretta da Zambetti. Ad perpetuam rei memoriam.

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