Sindaco antiabusivismo di Licata (AG): lo manda a casa la sua maggioranza

Mercoledì 09 Agosto il sindaco di Licata (AG) Angelo Cambiano è stato sfiduciato attraverso il voto di una mozione in consiglio comunale presentata da 16 consiglieri e votata da 21 (sui 30 totali). Qui la notizia data dal Corriere della Sera. Ufficialmente il motivo alla base della sfiducia sarebbero "scelte sbagliate che avrebbero fatto arrivare meno risorse nelle casse comunali". In pratica, parole del sindaco, la sfiducia sarebbe dovuta al fatto di essere stato l' "esecutore" di sentenze definitive che prevedevano la demolizione di decine e decine di villette abusive realizzate spesso su demanio pubblico a meno di 150 metri dalla battigia. Azioni che hanno provocato uno stravolgimento della vita del sindaco, da tempo sotto scorta.

 

Tra i 21 consiglieri comunali che hanno votato la mozione di sfiducia ci sono i consiglieri di maggioranza che quel sindaco hanno sostenuto elle elezioni comunali tenutesi nel 2015.

Ho letto che i consiglieri comunali del Partito Democratico di Licata non hanno votato questa mozione di sfiducia, pur non condividendo molte altre azioni amministrative del sindaco Cambiano. Ricordo che il PD a Licata sta all'opposizione. Il gruppo consigliare del PD non ha sacrificato il rispetto della legalità per meri interessi elettorali, anche se le elezioni comunali le aveva perse contro il sindaco e la sua compagine.

Si avvicinano le elezioni regionali siciliane: e se da un lato qualche forza politica sta già giustificando la propria contrarietà alle demolizioni parlando di "ABUSIVISMO DI NECESSITA' " (ridicolo argomento, trattandosi peraltro di quasi tutte seconde case), altri tra i consiglieri comunali che hanno votato la mozione sono vicini politicamente a candidati alle prossime elezioni regionali. 

Beato sarà quel Paese che non avrà bisogno di trattare da eroi pubblici ufficiali che fanno semplicemente il loro dovere. Per quanto mi riguarda un plauso al gruppo consigliare del PD licatese per la scelta e a tutti i licatesi onesti che rischiano di essere considerati alla stregua di coloro che hanno edificato sul demanio pubblico.

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