05/09/2010 - Non dimentichiamo Angelo Vassallo!

Oggi ricorre il settimo anniversario dal brutale assassinio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica nel Cilento. A sette anni di distanza non si conoscono ancora esecutori materiali e mandanti dell'omicidio e questo non è accettabile.

Una cosa è certa: Angelo Vassallo era un amministratore onesto, innamorato della sua terra.

Con idee e azioni concrete dimostrò questo attaccamento migliorando sensibilmente la qualità della vita dei suoi concittadini. E lo fece in un contesto sociale difficilissimo. In fin dei conti anche il suo assassinio è una lampante dimostrazione di quale fosse questo contesto.

E' nostro dovere ricordare l'esempio di un amministratore come Angelo Vassallo che non scrollò le spalle di fronte alle difficoltà con un  semplicistico"è sempre andata così...".

Presto volentieri questo mio blog per un doveroso servizio alla memoria collettiva. 

Angelo Vassallo venne candidato sindaco a Pollica, un piccolo comune di meno di 3.000 abitanti in provincia di Salerno, la prima volta nel 1995. Svolgeva la professione di pescatore. Venne eletto e riconfermato una prima volta nel 1999 e una seconda nel 2005. Rimase in carica fino alla morte.

In soli 15 anni di sua amministrazione il territorio del suo Comune passò dall'avere grossi problemi di inquinamento del mare (il depuratore non funzionava), un bilancio comunale  assolutamente non in ordine e un'emigrazione costante per mancanza di opportunità a un esempio di sviluppo sostenibile. Si adoperò per ripristinare il depuratore ma ebbe la lungimiranza di capire che i reflui non depurati dei Comuni limitrofi avrebbero comunque compromesso la qualità delle acque marine anche di Pollica: per questo si battè affinchè arrivassero finanziamenti anche ai vicini Castellabate e San Mauro Cilento, a quel tempo non dotati di depuratore.

 

Capitolo rifiuti: a Pollica prima di Vassallo la gestione dei rifiuti solidi urbani prevedeva l'uso di una discarica peraltro mal gestita. Dopo un'attenta analisi il Comune guidato da questo pescatore espropriò un terreno e ci fece un'isola ecologica organizzata, fulcro di una successiva introduzione della raccolta differenziata. In qualche anno Pollica balzò nelle prime posizioni nazionali con oltre il 70% di differenziata. In una Regione come la Campania, certamente non tra le più virtuose nella gestione dei rifiuti.

"Lo Stato siamo noi. Sono i paesi che fanno il Paese. La vera ricchezza è il luogo in cui si vive. La malattia della politica è la lontananza dalle nostre comunità."

Così si esprimeva Vassallo rispetto al ruolo della politica, ritenendo che chi si assume l'onere di amministratore locale dovrebbe avere quella capacità e concretezza in più nel prendere decisioni che migliorano la vita delle persone che tutti i giorni incontra nella piazza del proprio Paese. Non serve piangersi addosso per i tagli statali spesso usati come alibi per nascondere proprie incapacità.

Nel suo mandato da sindaco favorì l'apertura di uno spazio su tre piani presso la sperduta frazione di Galdo Cilento: lì si insediarono un ambulatorio, un caffè letterario e un emporio. Nel caffè letterario trovarono sede iniziative culturali molto apprezzate soprattutto dai turisti e l'economia della frazione trovò nuovo slancio. Alla faccia di chi dice che di cultura non si campa.

 

Probabilmente capì in anticipo anche la nuova minaccia che incombeva sulla sua comunità: lo spaccio di stupefacenti, possibile causa del suo assassinio. Manca la verità giudiziaria su questo aspetto e bisogna pretendere che arrivi. Per i suoi famigliari, per la comunità di Pollica e per tutti coloro che credono che in questo Paese ci siano tanti amministratori onesti che fanno il loro dovere.

Ho anche un ricordo che mi lega a quei drammatici giorni del 2010: poco più di un mese prima feci il mio ingresso nella giunta rovatese come vicesindaco e assessore all'ambiente ed ecologia. Ricordo che nelle settimane successive all'omicidio, scrissi una lettera di sostegno al mio omologo, vicesindaco della giunta di Pollica, che avrebbe avuto il gravoso ruolo di reggere l'amministrazione comunale fino alle elezioni della successiva primavera. Lo feci in virtù delle deleghe all'ambiente che mi erano state affidate, tema su cui da sempre si erano distinte le giunte guidate da Angelo Vassallo. Espressi a nome della comunità rovatese il nostro sdegno per il brutale assassinio del sindaco Vassallo e la nostra vicinanza alla loro amministrazione comunale.

Non dimentichiamo Angelo Vassallo e il suo esempio.

 

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Commenti: 2
  • #1

    Silvio (mercoledì, 06 settembre 2017 16:21)

    Esempio di buona politica

  • #2

    Giuseppe Adragna (giovedì, 07 settembre 2017 14:43)

    Nn può essere dimenticato il comportamento e l'amore per il suo paese ... esempio per molti scellerati e incapaci amministratori di oggi ...!!

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