Lo diciamo ad ogni evento sismico con, o meno, conseguenze drammatiche come l'ultimo ad Ischia: l'immenso patrimonio immobiliare italiano andrebbe riqualificato, a cominciare dagli edifici pubblici sensibili (scuole, palestre, municipi, case comunali ecc). Non lo prevedono solo le normative ma anche il buonsenso. Nelle ore del cordoglio per le famiglie dei morti e feriti del terremoto di Ischia va certamente garantito il massimo appoggio ai soccorsi che peraltro si stanno dimostrando efficaci e professionali.
In prospettiva è stucchevole pensare di continuare a consumare nuovo suolo agricolo per nuovo edificato (che resterebbe per la gran parte invenduto, peraltro) senza capire che il futuro anche dell'edilizia stia nella riqualificazione degli edifici: energetica e in chiave antisismica.
Gli sforzi del Governo per incentivare l'attuazione di questi interventi ci sono ma non sono sufficienti, scontrandosi con la classica "coperta corta" del costo delle agevolazioni.
Secondo il mio modesto parere andrebbe fatto prima un salto culturale nella società.
Se costruisci con materiali scadenti, con tecniche non adatte o su aree non consentite non sei il più furbo perchè hai risparmiato in tempo, soldi e burocrazia! Sei un "pirla" perchè quell'immobile non è sicuro nè per te nè per la tua famiglia e anche solo dal punto di vista economico hai prodotto un investimento sbagliato. Peggio ancora: se l'hai costruito per la vendita sei un farabutto.
Anche in questo settore, come in molti altri, il concetto di legalità si declina in quello di sicurezza.
E sarebbe anche ora che la politica, a partire da quella del singolo Comune, cominci ad assumersi le proprie responsabilità dicendo dei NO quando nelle stesure dei Piani di Governo del Territorio o loro varianti pervengono richieste da privati e aziende contrarie al buonsenso e all'interesse comune. Invece è prassi per molti amministratori assecondare sempre e comunque qualunque richiesta nell'illusione di essersi assicurati la garanzia della rielezione alla tornata successiva. E' questo fare il bene delle proprie comunità?
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