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Ciao "Ferrarone"

(foto tratta da vocedelpopolo)

Dopo un periodo di malattia se n'è andato oggi Francesco Ferrari detto Franco e, per tutti coloro che avevano un minimo di conoscenza del mondo agricolo, "Ferrarone".

 

A casa mia, anche prima di conoscerlo di persona nel corso del mio impegno pubblico lo abbiamo sempre chiamato così, un pò per la sua mole un pò perchè questa sorta di iperbole applicata al cognome ne descriveva l'innata bonarietà e schiettezza.

 

Delle tante occasioni in cui ho avuto modo di incrociarlo ricordo soprattutto le sue pacche sulle spalle e la sua presa energica nel salutare dandoti la mano; le sue erano mani davvero enormi, temprate dal lavoro di campagna da cui proveniva e di cui fece una missione di rappresentanza ai massimi livelli: dal consiglio comunale di Mairano al Consiglio Regionale, dalla presidenza di Coldiretti Brescia e dei Consorzi agrari alle commissioni agricoltura del Senato della Repubblica e dell'Europarlamento.

 

E, me lo si consenta, insieme ai temi dell'agricoltura l'ho incrociato molte volte sui temi ambientali. Come dimenticarlo sulle barricate contro il progetto della centrale a turbogas nel suo paese d'origine, Mairano. Ricordo con piacere anche la sua schiettezza in un comizio al Teatro Rizzini di Cazzago S.Martino durante la campagna elettorale per le elezioni europee e provinciali del 2004, concomitanti: prese una posizione netta contro il piano cave che la Provincia di Brescia avrebbe da lì a poco licenziato. E lo fece senza giri di parole, a differenza di altri candidati presenti quella sera.

Non solo: quando si trattava di discutere di PAC, quote latte, di giusta remunerazione per i prodotti agricoli italiani ecc non ce n'era davvero per nessuno. 

 

Io credo che la politica bresciana e non solo debba riconoscere a Franco Ferrari il giusto tributo per il suo impegno pubblico, visto spesso da molti con supponenza. Quella supponenza che lui non ha mai avuto, non rinnegando mai la terra da cui proveniva e in cui ha piantato tanti buoni semi.

Un abbraccio a tutti i famigliari e al figlio Filippo in particolare.

Con stima.

Angelo 

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