(foto tratta dal web)

Se ne va Francesco Brescianini, per tutti Franco. Da Lodetto di Rovato ha portato la sua arte in tutto il mondo. E con lei anche il nome della nostra comunità. E per questo lo dobbiamo davvero ringraziare.

Brescianini è stato una figura che ha davvero dato lustro al nostro paese. Mi ha sempre colpito la firma con cui vergava le sue tante mostre, molte delle quali internazionali e di cui sempre i giornali riferivano: "Brescianini da Rovato". La propria origine come marchio di fabbrica per la sua impareggiabile arte! Un amico, Gianfranco Serra, mi ha ricordato a tal proposito di un'occasione in cui l'ex sindaco rovatese Giacomo Medeghini, anche lui lodettese di origine, alla presenza di Brescianini ricordò di aver suggerito lui all'illustre concittadino quella firma. Chissà se andò davvero così: certamente, al di là della paternità dell'idea, fu un'intuizione preziosa.

Non posso dire di averlo frequentato assiduamente ma sono state numerose le occasioni di incontro, nel corso degli anni. 

Fin da ragazzino quando spesso con mio papà lo incrociavamo con suo padre, Rino di professione sarto, di cui il mio aveva davvero notevole stima. E poi, da adulto, quando il suo saluto con qualche scambio di opinioni, molto semplicemente per strada, iniziava immancabilmente con un " Ciao ingegner! Come va?"

Davvero una persona colta, intelligente e, generosa: quanti sono i lodettesi che hanno a casa un suo quadro da lui donato per la lotteria annuale di beneficienza dell'Oratorio di Lodetto?! Per come l'ho conosciuto io Franco Brescianini è stato una persona discreta e a cui i palcoscenici internazionali calcati non avevano tolto l'orgoglio di appartenere alla terra in cui era nato.

Esprimo le mie condoglianze ai suoi famigliari, certo che la sua arte che ha sublimato soprattutto la figura femminile lo renderà per sempre un artista estremamente attuale.