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Sentenza di condanna per lesione della reputazione: anche il consiglio comunale di Rovato ne prende atto

 

Nella seduta consigliare del 25/02/2021, su iniziativa di un consigliere di opposizione,  il consiglio comunale di Rovato è stato informato dell'esito della vicenda giudiziaria da me attivata e di cui vi ho parlato nelle settimane scorse, conclusasi con la condanna anche in appello dell'editore e del direttore responsabile all'epoca dei fatti del settimanale (In) Chiari Week per le pagine dedicatemi nel Febbraio 2014 considerate lesive della mia reputazione in due gradi di giudizio.

Il consiglio comunale rovatese ne ha discusso alla luce del fatto che quella pagine vennero seguite da una mozione consigliare di sfiducia nei miei confronti che venne ammessa all'ordine del giorno del Consiglio Comunale del Marzo 2014, nonostante fosse palesemente illegittima (non si può sfiduciare un consigliere comunale eletto!).

Segnalo questo passaggio del consiglio comunale del 25/02/2021 perchè, a 7 anni dai fatti, è stata portata alla luce la verità anche nella sede istituzionale in cui fui oggetto di vergognosi attacchi personali ingiustificati e basati su notizie false, come accertato da ben due gradi di giudizio.

E sarebbe anche ora che chi giocò con la mia reputazione anche nella sede istituzionale chiedesse pubblicamente scusa.

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Commenti: 3
  • #1

    Lidia Gandossi (sabato, 27 febbraio 2021 20:59)

    "sbagliare è un difetto di molti, chiedere scusa un pregio di pochi". Aggiungo chiedere scusa non si perde la propria dignità..

  • #2

    Emanuela Caretta (domenica, 28 febbraio 2021 10:11)

    Concordo: chiedendo scusa, soprattutto di fronte all'evidenza, si fa solo bella figura. Sono contenta che questa vicenda si sia conclusa nel giusto modo e abbia confermato l'onestà e l'intelligenza di pensiero e di azione di Angelo Bergomi, di cui solo pochi maligni o sprovveduti ancora non si sono resi conto.

  • #3

    Giuseppe Fava (martedì, 02 marzo 2021 16:01)

    Esprimo la mia soddisfazione per il positivo esito di una vicenda che dovrebbe far riflettere tutti sull'inderogabilità del rispetto delle persone quale condizione preliminare per una convivenza civile.

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