(foto tratta da internet)

Non ho avuto la fortuna di conoscere di persona Achille Platto, di cui ho appreso oggi la notizia della scomparsa. Per chi come me coltiva nel proprio piccolo la passione per il dialetto bresciano Achille Platto rimarrà per sempre una istituzione. Poeta, attore, drammaturgo è autore di vere e proprie pietre miliari della letteratura in dialetto bresciano. Tra queste il memorabile "Bibbiù" interpretato in versione teatrale in lungo e in largo per decenni. Ma non solo: "Va ricurdif le sere che daquàem", "Urèce de azen", "Liunfant", "Dale ses ale nöf", "I signori sono in casa", "Aqua trobia", "Sacra familia" sono solo alcune delle sue opere più famose per cui Achille Platto ha ricevuto numerosi riconoscimenti.

Non saranno certamente queste mie poche righe a celebrare con la dovuta riconoscenza quanto Achille Platto ha dato a tutta la comunità bresciana e non solo. Ma voglio lo stesso unirmi a tutti coloro  che in questi giorni stanno rivolgendo un grande grazie a un autore che ha dipinto in tanti anni di attività un affresco della vita con le parole ineguagliabili della nostra lingua bresciana.

Un affettuoso abbraccio ai famigliari.