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"Sóta la crus"

Nella Quaresima del 2018, tutta d'un fiato, ho scritto questa poesia. Parla della sofferenza di Maria sotto la croce, simbolo della sofferenza di tante donne e uomini. Con un segnale di speranza finale. La pubblico oggi nel giorno del Venerdì Santo in cui si ricorda la Crocifissione e si dovrebbe riflettere sul suo significato.

Buona Pasqua a tutti!

 

P.S.  Questa poesia mi ha dato anche qualche piccola soddisfazione. Ha ottenuto una menzione d'onore al X concorso nazionale "Pietro Graziani" ed è finita nell'antologia del concorso "Guido Zucchi" 2018 come finalista nella sezione dialettale.

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Sóta la crus

 

I dé de festa a Gerusalemme j-éra pasàcc

la zènt l’era sö la strada a éder

‘n om che ‘l portaa a spale ‘na crus,

gréa, düra,

difìcil de sostègner de sul.

 

‘Nciodàt sö chei dü legn,

sanch a fiöm da la frònt

per via de ‘na curùna de spì,

piegàt dal dulùr el vardàa zò.

 

Sóta la crus

Maria, la sò mama,

co’ le sguànze segnade

da ‘na riga del sò piànzer.

 

El pensér de ‘n fiöl che mör,

gréf söl sò cör,

come la préda del Sepolcro.

 

Entùren fonne a cunsulala

ma de ‘n dulùr del gener sa mör.

 

I soldacc i sa spartìa i sò vistìcc,

n’öltima öciada tra mama e fiöl

en de ‘n moment

pò ‘l sùl el s’era scundìt.

 

Töt el sömeaa finìt

ma ‘na lezéra sofiada de vènt

la spostaa i nìgoi

e la piegàa le spighe del formét,

come n’onda del mar.

 

‘Na spèra de sùl

l’era sbüsada föra fino a tèra

e la sügaa le lagrime de chèla mama

co’ j-öcc al ciél.

 

 

TRADUZIONE

Sotto la croce

 

I giorni di festa a Gerusalemme erano trascorsi

la gente era lungo la strada a osservare

un uomo che portava a spalle una croce,

pesante, dura,

difficile da sostenere da solo.

 

Inchiodato su quei due legni,

sangue copioso dalla fronte  

a causa di una corona di spine,

piegato dal dolore guardava verso il basso.

 

Sotto la croce

Maria, sua madre,

con le guance segnate

da una riga delle sue lacrime

 

Il pensiero di un figlio che muore,

pesante sul suo cuore,

come la pietra del Sepolcro.

 

Intorno alcune donne a consolarla

ma di un dolore di questa natura si muore.

 

I soldati si dividevano i suoi vestiti,

un’ultima occhiata tra madre e figlio

e in un attimo

anche il sole si era nascosto.

 

Tutto sembrava finito

ma un leggero soffio di vento

spostava le nubi

e piegava le spighe di frumento

come un’onda del mare.

 

Un raggio di sole

era sbucato fino a terra

e asciugava le lacrime di quella mamma

 con gli occhi rivolti al cielo.

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Commenti: 2
  • #1

    Bosio Pietro (venerdì, 10 aprile 2020 10:44)

    Bravo Angelo complimenti �
    La sto leggendo a letto d'ospedale �

  • #2

    Fam.Locatelli Pierino (venerdì, 10 aprile 2020 11:03)

    COMPLIMENTI.MOLTO BELLA.

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