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Se ne va un grandissimo uomo della cultura bresciana: Costanzo Gatta

Davvero con grande dispiacere apprendo della scomparsa di Costanzo Gatta, giornalista e scrittore e tanto altro. Vero cultore della brescianità se n'è andato nel venerdì santo di questa Quaresima 2024, in una sorta di allegorico commiato crepuscolare di cui, sono certo Costanzo Gatta avrebbe avuto modo di dire la sua con la consueta ironia.

 

Ho avuto l'occasione di incrociarlo virtualmente varie volte in questi anni.

E solo un mese e mezzo fa l'ho salutato di persona in occasione della premiazione del concorso "SS Faustino e Giovita" della Fondazione Civiltà Bresciana in cui la mia "Vìas" è stata premiata con il terzo premio.

Costanzo Gatta era presente come presidente della giuria ed ebbi modo di omaggiarlo nel mio saluto e ringraziamento al momento della consegna del premio.

 

Ricordo di avergli scritto un ringraziamento nel 2020, a pochi giorni dal lockdown per la pandemia Covid, per la bellissima pagella della settimana che mi dedicò nella sua rubrica sul dorso bresciano del Corriere delle Sera. Lodò il mio tentativo di tenere vivo il dialetto bresciano anche fuori dai confini provinciali, in occasione di un premio che vinsi in Basilicata.

 

Costanzo Gatta ha scritto numerosissime opere su molteplici argomenti: Gabriele D'Annunzio, opere teatrali ecc. Ma quelle per cui io l'ho sempre maggiormente apprezzato sono i suoi libri dedicati al lessico e alla storia bresciana.

 

Tra le sue tante opere voglio ricordare "Stòrie & Stórie" di cui scrissi una recensione nella mia rubrica "La libreria di Angelo". La trovate qui, scorrendo la pagina fino alle recensioni del 2020.

 

Voglio salutare Costanzo Gatta con le parole con cui chiusi quella recensione e che mi paiono adatte per questo commiato:

Un grande plauso all'opera di Costanzo Gatta che spero davvero di avere occasione di conoscere di persona nel prossimo futuro.  Mi piacerebbe stringerli la mano e, da bresciano, dirgli semplicemente "Grazie!"

 

Quella occasione l'ho infine avuta davvero e di quella stretta di mano ne andrò sempre fiero. Riposi in pace, Costanzo, e grazie per tutto quello che ha dato a Brescia e ai Bresciani.

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