Cosa avranno provato i tanti partigiani che decisero di non rimanere indifferenti e di schierarsi per la libertà contro la dittatura nel corso della Seconda Guerra Mondiale? Che travaglio interiore affrontarono le tante donne e i moltissimi ragazzi protagonisti di quella stagione?
Ho cercato di dare parola a uno di loro con questa mia poesia in rima in vernacolo bresciano intitolata "Primaéra de libertà" (trad. "Primavera di libertà")
riteniamo che l’affermazione dei valori democratici e di convivenza civile che vennero conquistati con la straordinaria stagione di libertà che fu la Resistenza vadano celebrati anche in circostanze straordinarie come quelle che stiamo vivendo.
A pochi giorni dalle celebrazioni del 25 Aprile estendo una riflessione che ho scritto per il foglio di comunicazione comunale "Il Leone" e che è stata ripresa anche dal Giornale di Brescia nella rubrica "Lettere al Direttore" di Domenica 22 Aprile.
La anticipo anche dalle pagine di questo blog.